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Hacksaw Ridge - Recensione - Venezia 73

05/09/2016 | Recensioni
Hacksaw Ridge - Recensione - Venezia 73

Storia vera, ricca di eroismo e scene di guerra memorabili, così si presenta Mel Gibson alla 73esima Mostra del Cinema di Venezia, dopo Apocalypto (2006). Hacksaw Ridge, Fuori Concorso, è il classico film di guerra che stupisce visivamente e colpisce per la buona interpretazione di Andrew Garfield.

Il protagonista è Desmond T. Doss (Andrew Garfield), il primo obiettore di coscienza che vinse la medaglia d'onore del Congresso per aver salvato dozzine di soldati durante la battaglia di Okinawa mentre stava servendo come medico. Desmond T. Doss fu insignito di due Bronze Stars e tre Purple Hearts.

Amore, dedizione alla patria e agli altri, ma anche molta distruzione e disperazione, in Hacksaw Ridge, rivivono i grandi temi americani tanto cari al cinema hollywoodiano e Mel Gibson ci mette del suo per rappresentare la diversità fra americani e giapponesi.

Accusato di non voler combattere in guerra, di non voler imbracciare un'arma bensì tenere in mano una Bibbia, Desmond Doss è l'eroe antieroe americano, che sfidando gli ordini e le regole imposte dal sistema, riesce a spiccare.

Il suo lato romantico e la sua idea di non violenza, viene particolarmente sottolineato nella prima parte del film, quella che probabilmente sceneggiatori e regista avrebbero potuto tagliuzzare, quasi che Mel Gibson si fosse ispirato ad un romanzo di Nicholas Sparks.

La seconda parte, quando il battaglione di Desmond inizia ad operare entrando in campo come obiettore di coscienza e per dare il primo soccorso ai feriti, è la più bella e costruita bene, anche registicamente parlando.

Un inferno di morte che, sottolineato oltre che dalle magnifiche inquadrature e primi piani, stupisce con ralenti ed un montaggio che non lascia respiro, in un'atmosfera cruda e crudele, che dimostra la bravura del regista nel rappresentare la guerra.

I rimandi a Braveheart e a Il patriota sono palesi, Desmond Doss come William Wallace combatte per la sua patria e la sua gente, ma questo eroe lo fa in modo diverso, pacificamente, dimostrando la potenza del destino e di Dio.

La religione e il nazionalismo convivono, imprimendo la pellicola di epicità. Hacksaw Ridge con il suo realismo e la sua buona dose di azione di guerra, purtroppo concentrata nella seconda parte, riesce a convincere, un buon ritorno al cinema per Mel Gibson, che non si sposta poi troppo dai territori già esplorati, ma comunque in grado di lasciare il segno.

Alice Bianco

 


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